-La vecchia Signora Crisi-

atunnel

Immagine presa dal sito http://www.impresasicilia.net/

 

E’ arrivata.

Ha bussato a casa mia.

Ho aperto. Mi ha invasa.

Stanchezza e delusione.

La crisi la sentivo, l’annusavo nell’aria, la vedevo…

Ma non l’avevo vista mai da cosi vicino, che brutto aspetto che ha.

La crisi è brutta. Ti piomba addosso. Con facce diverse.

La crisi è brutta. Specialmente quando non puoi lamentarti.

Eh no.

Perché ho un lavoro. C’è chi pagherebbe per avere un lavoro. E io invece ce l’ho. E pago per avere un lavoro. Pago per andarci.

Metto benzina, tanta. Più di 30 euro a settimana, per andare a lavoro. Pago. Con soldi che non ho.

Pago per mangiare, a lavoro, a volte lo porto da casa per risparmiare.

Lavoro tutti i giorni. 10 ore al giorno. E a fine mese, non arriva nulla. Ma non puoi smettere di andare a lavoro.

Continuo a ricordare il giorno in cui volevo festeggiare l’acquisto di casa, con annessa apertura mutuo. Ed il pomeriggio stesso l’azienda mi ha comunicato che stava per fallire.

Avevo firmato il giorno prima. Avrei potuto non farlo. Vedevo già la banca che mi avrebbe chiesto i soldi del mutuo….e noi avevamo un solo stipendio….Avevamo fatto i conti con due.

Ma anche qui, non posso lamentarmi. Perchè se solo avessi firmato qualche giorno dopo, la banca me lo avrebbe impedito, uno stipendio solo non bastava.

E così, abbiamo casa. E ti lamenti? C’è chi casa non ce l’ha.

Ho un mutuo da pagare, con un solo stipendio. Come puoi lamentarti? C’è a chi il mutuo non verrà mai concesso, perchè di stipendio non ne hanno nemmeno uno.

Quattro mesi. Senza stipendio.

Natale. Senza stipendio.

C’è chi qui non ha potuto fare regali ai figli, a Natale.

Di certo non posso lamentarmi io. Che sotto l’albero avevo dei regali, e che ne ho potuti fare, anche se piccoli.

 

E’ stato come avere una ferita profonda, per lungo tempo, e non poter urlare dal dolore, non potermi lamentare del fastidio.

 

Perché attorno a me, c’è chi avrebbe potuto lamentarsi di più.

 

Avrebbero avuto più motivi di me per farlo.

 

Sentirsi fortunati, di avere solo una ferita profonda.

Vedere nel buio di questa situazione, quel minimo di luce che spuntava.

Ne saremmo usciti dal buio, la luce era lì. Lontana, ma presente. E quando la vista mi mentiva, qualcuno mi aiutava a vedere meglio

“La vedi la luce? E’ li…ci stiamo arrivando”.

E in tutto questo c’era chi più cieco di me, la luce non la vedeva proprio. Ed io con il carico di dolore che mi portavo dietro, dovevo mostrare la luce anche a loro, cercando di camminare tutti nella stessa direzione. Il più veloce possibile.

“Attraversiamo il buio, di corsa!!!”

 

Quattro lunghi mesi. A volte la tristezza e la delusione erano  più forti di ogni altra cosa.

Era impossibile non abbattersi.

Dover portare tutti sulle mie spalle, chi non poteva camminare da solo, fingermi sana, guarita, mentre la ferita continuava a sanguinare, ma fingevo.

 

 

E sanguinavo anche per gli altri.

 

C’è chi mi ha chiesto perché.

Perché ti riduci così per gli altri. Perchè non pensi a curare solo il tuo dolore?

Non potevo. Il viaggio era lungo, e dovevamo essere tutti.

Tutti in piedi. Tutti diretti verso la fine di questo buio.

Ma poi la sera mi fermavo. E piangevo.

Ero sola.  Non mi vedeva più nessuno.

Mi ci volevo chiudere un attimo in quel buio. Mi mettevo nell’angolo dove nessuno poteva vedere che soffrivo anche io.

E li piangevo, finalmente potevo soffrire, finalmente potevo lamentarmi di quanto stavo male e di quanto mi sentivo sfortunata.

Non era giusto ridursi cosi.

E se non gli avessi aperto la porta??

Forse sarebbe passata attraverso…..

La crisi è un brutto mostro.

Ma se ti arrendi, non ce la fai.

Devi andare avanti.

A testa alta.

Fa male.

E’ dura.

Eppure ora guarda…….Guarda li…….C’è la Luce.

LadyC

7 Pensieri su &Idquo;-La vecchia Signora Crisi-

  1. Da quando abbiamo iniziato ad amarci a distanza che volevo dirtelo ma mi vergognavo.

    Io lavoravo per una bella assicurazione dai quella li che sta a Roma quella dell’ACI.. Ed ero pure responsabile di una piccola solite del gruppo.
    Li ho conosciuto il mio Giammye e sembrava tutto perfetto. Poi hanno venduto la banca poi la mia società ma io ero fortunata . Miracolata da un AMministratore Delegato che in me ha creduto.
    Avevo un ottimo stipendio e posizione. Lavoravo a 30 minuti da casa.
    Ma non stavo bene. Perché il Giammy non stava bene. Il mio Giammy che ha più responsabilità di me continuava a dirmi che certe cose sul lavoro non devono succedere. Come se io avessi guadagnato qualcosa stando con lui! (Sul lavoro intendo).

    Così cercavo lavoro. Me ne dovevo andare. E la vivevo male. Talmente male da stare a volte un’ora dal direttore commerciale e piangere come una cretina. Tante male da apparire non più professionale. Poi una botta di fortuna . Mi offrono un lavoro ben pagato in pieno centro. Solo che vogliono 6mesi di prova. Mai avrei accettato! Con questa crisi! Io sono nessuno non ho le spalle coperte.
    Non potevo però continuare a mentire. Si perché le paranoie del Giammy mi avevano fatto sentire una troia e così non l’ho detto manco a mia madre che stavo con il Giammy e mica da un giorno. Tre anni. Tre anni di bugie e pianti.
    E così ho accettato. Ho conosciuto la responsabile una settimana prima di firmare e sapevo che si trattava di una trappola. Ma ho firmato e la trappola é scattata. Mi hanno lasciato a casa .
    Da settembre sono senza un lavoro. Anche noi abbiamo comprato casa . Con la differenza che io sono più fortunata di te. Io ho un’altra casa su cui pago il mutuo. Questa casa é del Giammy. Il Giammy ha uno stipendio. Un bel stipendio.

    Così tutti quelli che lo vengono a sapere “che problema hai? Tanto ti aiuta Lui”. A marzo l’INPS smette di pagarmi e il mutuo me lo paga Giammy. Sono fortunata io, per davvero.

    Ma la verità che se conosci una persona e le vuoi bene non le dici che é fortunata.

    Fa paura . Tanta. Cerchi di non guardare a domani. Ti concentri sull’oggi e ti chiedi che male hai fatto. Tu che non ti sei mai concessa niente.

    Io non penso che tu sia fortunata. Io ti sono vicina e ti stingo forte e sono pronta a mandare a fanculo tutti quelli che ti diranno “almeno non hai figli”. Sai cosa abbiamo noi che le invidiose e stronze non hanno ? Noi abbiamo i maritozzi e la follia.

    Ci vengo sul serio a Roma e li al Colosseo urleremo insieme “fanculo”.
    Per sfogarti in ogni momento non hai che da scrivermi.

    Un abbraccio

  2. Un premio per un sorriso? ^^ http://fiocchidiburro.wordpress.com/2014/03/03/food-blog-awards/
    Io sono superprecaria – ma sono al mio primo lavoro e sono cresciuta imparando che non ci sarebbe più stato concesso niente – e per quanto mi senta fortunata a volte mi fermo a pensare a quanto sia assurda la condizione lavorativa in Italia, mi fermo a pensare a come contratti tipo il mio non dovrebbero nemmeno esistere eppure mi hanno portata a pensare di essere fortunata perché un lavoro ce l’ho.. non sentirti in colpa a lamentarti, a buttarti giù ogni tanto giusto per prendersi una pausa dall’essere forti che alla lunga sfianca, è bello che tu non voglia pesare sugli altri, ma allo stesso tempo trovo sia sbagliato questo “perbenismo” per cui se c’è qualcuno che sta peggio allora si è fortunati e non ci si deve lamentare… ci dovremmo lamentare sempre, tutti, ogni giorno… perché viviamo in uno stato che ci sta portando via i diritti. In bocca al lupo per tutto, e speriamo vengano giorni migliori! ❤

  3. Quando si perde il lavoro, una buona parte della società (la parte lavorativa) si sente a disagio nei tuoi confronti e sfodera tristi frasi consolatorie invece che tacere. Come se la disoccupazione fosse una pandemia, e tu il veicolo di questo male.
    Come vedi i commenti al post ……. ; )
    Tu non devi credere di essere fortunata perche hai il Wolter vicino, questa non è fortuna è MERITO!!!! e su questa base che potrai trovare la forza per proseguire.
    vuoiti bene, come io te ne voglio.
    Sally

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